Premessa. Il libro di D. Albera su Lampedusa è un viaggio nel tempo, un saggio di storia mediterranea, come indicato nel sottotitolo, ma è anche altro. È anche una riflessione, una denuncia sul presente di cui sono piene le cronache di questo nostro tempo infelice e incerto. Un tempo che sembra aver smarrito i sentimenti di umanità e di accoglienza, caratteri connaturati alla storia dell’isola e ancora oggi patrimonio dei suoi abitanti, seppure nelle difficoltà imposte da una gestione dell’accoglienza volutamente precaria e ostativa da parte della politica e della burocrazia nazionali ed europee.
L’Autore, oltre a padroneggiare con competenza la Storia e i documenti che ne ricostruiscono gli eventi, si avvale di una scrittura che in molti punti – specialmente quando il suo sguardo si sofferma sugli ambienti o quando raccoglie ed esprime i sentimenti suscitati dalle tante tragedie chequest’isola ha impresso nella sua memoria di terra, di mare e di vento – si fa narrazione letteraria, poetica, un concentrato di espressioni cristalline e penetranti, leggere e profonde ad un tempo, che ben si rapportano alla prosa e alla poesia di scrittori e poeti che in passato hanno incontrato quest’isola che “è come un ombelico segreto del Mediterraneo”.