martedì 29 agosto 2023

Vasilij GROSSMAN - La dilogia di Stalingrado

Vasilij GROSSMAN -  Stalingrado  / Vita e destino (Adelphi, 2022)

I due testi pubblicati come romanzi autonomi in realtà costituiscono un unicum narrativo, un affresco unico, etichettato come “l’Iliade di Grossman” o come “un’opera mondo sulla natura umana” (vedi recensioni consigliate) sulla società sovietica negli anni della seconda guerra mondiale, la guerra patriottica che con la battaglia di Stalingrado aveva fermato l’avanzata nazista nei vasti territori pianeggianti dell’Urss e invertito le sorti del conflitto nel cuore dell’Europa.

Grossman racconta con partecipazione e commozione una vicenda vivamente sentita dal popolo sovietico, che molto lo aveva segnato e molte sofferenze aveva causato e la intreccia con quelle di una famiglia di origine ebraica che aveva creduto nella Rivoluzione sovietica e ne aveva apprezzato le originarie conquiste socio-economiche. Tuttavia il corso delle vicende interne, connesse agli infausti sviluppi dello stalinismo e ai prodromi della persecuzione antiebraica e dei vecchi militanti bolscevichi, ne mette in crisi la tenuta ideologica e il sostegno al regime che neanche la vittoria sui tedeschi riesce a contenere. Il processo critico e la disillusione causata dalla repressione stalinista fanno intravedere con rammarico i futuri sviluppi del regime sovietico e abbattono definitivamente le speranze di un'evoluzione antiburocratica e di un ampliamento degli spazi di democrazia vagheggiati nel corso della guerra.

L’opera di Grossman ricalca “Guerra e pace” di Lev N. Tolstòj dedicato all’invasione napoleonica della Russia zarista nel 1812 e all’illustrazione della società di quel tempo. A mio avviso, però, l’opera di Grossman si fa preferire perché riproduce la condizione della società sovietica con maggiore aderenza alla realtà del suo tempo. Nella “dilogia” è l’intero popolo a essere coinvolto nella narrazione, mentre in “Guerra e pace” ne resta esclusa la parte di gran lunga maggioritaria, i contadini servi della gleba: un affresco più completo, quindi, e non appesantito dai capitoli dedicati alla descrizione delle battaglie, alle questioni di strategia militare e alle controversie tattiche interne alla ristretta cerchia dei comandi supremi dell’esercito. E anche un affresco più empatico nei confronti dei protagonisti e dell’umanità sofferente, dipinto con una scrittura sempre elegante, ricca di risvolti (psicologici, culturali, emotivi, caratteriali) che indagano a fondo l’animo umano e ce lo presentano nella sua complessità (forza e debolezza, altruismo ed egoismo, coraggio e paura, vizi e virtù ecc.), senza tuttavia lasciarsi attrarre da tentazioni moraleggianti, sempre attento a comprendere e a inquadrarne con obiettività i contesti.

Due romanzi impegnativi per la lunghezza dei testi (884 e 982 pagine) che ripagano la fatica della lettura e il tempo ad essi dedicato con un surplus di bellezza e di conoscenze incastonate all’interno di una storia avvincente ed emozionante, realistica e drammatica, collettiva e individuale, inquadrata in un tempo storico che non ammetteva debolezze o incertezze. Due romanzi assolutamente da leggere.

Per approfondire:

https://www.criticaletteraria.org/2022/05/stalingrado-grossman-adelphi-libro.html 

https://www.criticaletteraria.org/2023/01/vita-e-destino-vasilij-grossman-.html 

http://www.flaneri.com/2022/12/19/grossman-recensione/

https://www.qlibri.it/narrativa-straniera/romanzi-storici/stalingrado/

 








 

 

 

 


Nessun commento:

Posta un commento