lunedì 18 febbraio 2019

Un libro al mese


La Zona è il luogo distopico delle angosce del nostro tempo traslate nell’anno 2050.
La Zona è l’Unione Europea sopraffatta dalle paure, ripiegata su se stessa, che per esorcizzare i suoi fantasmi si è affidata a un governo forte. Per trent’anni il governo delle tre “M” l’ha schiacciata sotto il tallone di un regime autoritario pasciutosi di xenofobia, del culto della sicurezza, di controllo sociale e di controllo delle frontiere. Il romanzo, all’interno di questa realtà distopica, narra le vicissitudini di un gruppo di resistenti che, clandestinamente, cercano di emancipare, con la fuga e l’attribuzione di una diversa identità anagrafica, i lavoratori extracomunitari regolari temporanei (LERT) impiegati in condizione di semi schiavitù e gli immigrati clandestini (IC).
La prima parte descrive la giornata dei protagonisti nel giorno delle celebrazioni del Trentennale della nascita della Zona Comune, il 12 settembre 2050. Il narratore segue il percorso di Michele Ergomassi, il protagonista principale della storia, che lo porterà ad incontrare tutti gli altri personaggi in un crescendo di drammaticità, alternata a situazioni narrate su registri leggeri o decisamente ironici. Il registro ironico inquadra l’antagonista, il commissario di polizia Giulio Anacreto impegnato nella lotta ai LEC (lavoratori extracomunitari clandestini) in fuga dalla loro condizione coatta e all’organizzazione umanitaria che li assiste. Il commissario rappresenta il potere e in lui, ma non soltanto, se ne raffigura la vacuità e l’inconcludenza.
Lo scontro tra Michele e il commissario Anacreto, tra colpi di scena degni di un romanzo giallo, porta all’arresto di Michele e al conseguente processo. Tale evento non è la fine della storia, ne rappresenta lo shock che mette a nudo le debolezze del potere e sollecita le coscienze anestetizzate da trent’anni di imbonimenti propagandistici e di oppressione.
L’esito del processo rimane indeterminato sullo sfondo, mentre in primo piano si svolge un evento inimmaginabile, che riaccende la fiaccola della libertà e del pensiero critico capace di illuminare la strada della liberazione.

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